- Fri Dec 02, 2022 1:51 pm
#54684
Capitolo Uno: I primi passi
<< Sei sicuro di questa scelta?>> Suo padre lo guardò dritto negli occhi con l'espressione seria studiando l'espressione del figlio.
Janos annuì con un unico cenno ricambiando lo sguardo. Il volto era una maschera granitica decisa. Niente gli avrebbe fatto cambiare idea.
<<Bene, se questo è ciò che vuoi, allora hai la nostra benedizione. Che Yggr possa vegliare su di te ogni momento della tua vita>>. Xavier sorrise in maniera bonaria, e il suo volto si addolcì leggermente. Dentro di se provava orgoglio per la scelta di Janos. Lydia gli gettò le braccia al collo stringendolo in un abbraccio amorevole. <<Niete lacrime in questa casa. Ora sei un uomo. Visto che domani partirai per Helcaraxe, questa sera si festeggia!>> Xavier si alzò e diede una pacca vigorosa.
<<Bravo ragazzo! diverrai un grande guerriero! proprio come tuo nonno e come tuo padre>> il vecchio Thormund addentò il cosciotto di capra che aveva nel piatto e un sorriso spuntò da sotto la barba lunga. Quella sera, quell'ultima sera nella propria casa Janos stava gustando delle ottime pietanze preparate da sua madre. ''L'ultimo pasto in famiglia'' pensò lui a stento trattenendo l'emozione. No non doveva piangere. Anche se aveva deciso di lasciare il tetto della propria famiglia, Janos avvertì dentro di se un turbinio di sentimenti agitarsi dentro di lui: paura ed eccitazione per quello che avrebbe affrontato nei giorni a seguire e malinconia per quello che si sarebbe lasciato alle spalle.
Lydia guardò suo figlio con un sorriso carico d'orgoglio gli occhi lievemente lucidi. Ringraziava giorno dopo giorno Yggr per tutto ciò che gli aveva donato, ed ora vedere quel ragazzo diventare uomo la rendeva felice e fiera del lavoro che lei e Xavier avevano fatto.
Il cibo era abbondante sulla tavola: oltre al cosciotto di capra, c'era anche una forma di formaggio stagionato, pane di qualche giorno e sopratutto birra. << Helcaraxe avrà un altro Belhrom tra le file del proprio esercito>> Xavier alzò il boccale con il liquido ambrato e fece un brindisi << Al regno dei ghiacci, alla famiglia Belhrom, a Yggr! che possa essere sempre benevolo e proteggere la nostra casa!!>> Janos Lydia e Thormund brindarono a loro volta.
La serata passò in allegria, il vecchio Thormund aveva raccontato tante storie quella sera che per un bel pò Janos ne avrebbe avute abbastanza. Era il momento di andare a dormire, il fuoco del camino ormai ridotto a piccole braci morenti stava esalando gli ultimi bagliori arancioni, e il caldo cominciava lentamente a lasciare la casa. Janos sbadigliò e si diresse in camera sua per iniziare a preparare quello che si sarebbe portato dietro il giorno dopo. Una volta in camera sua la scelta era molto più difficile di quanto potesse pensare:
''Chissà che cosa potrebbe servirmi e cosa dovrei lasciare qui...'' i suoi occhi indugiarono sugli abiti nella cassapanca. Lentamente cominciò a spostare i vestiti adagiandoli sul letto ''Questo sicuramente..'' sul fondo della cassapanca il bagliore del vecchio coltello di bronzo attirò il suo sguardo. Quasi automaticamente Janos lo prese in mano e lo rigirò tra le dita guardandolo da ogni angolazione. Era il coltello di suo padre, almeno fino a qualche anno fa quando durante lo Jol Xavier ne aveva fatto dono a lui. Con un dito percorse il mano con la mente che ricordava quei momenti incisi nel suo cuore.
<<Hai un momento?>> suo padre entrò con discrezione in camera e con delicatezza si chiuse la porta alle spalle <<Tua madre è già a letto.. volevo darti una cosa..>> Janos lo guardò negli occhi, quei stessi occhi che aveva anche lui. Iridi dalle profondità marine. Era incredibile come i due fisicamente si assomigliassero. Janos si rese conto che aveva preso tutto da lui, e che sembrava una versione più giovane del padre. Xavier fece un respiro profondo e adagiò sul letto qualcosa avvolto nel panno << Volevo aspettare domani mattina.. ma non c'è la facevo>> un leggero sorriso apparve sul suo volto. Quante volte Janos lo aveva visto sorridere in vita sua? quello sguardo cosi orgoglioso... Xavier era sempre stato severo con lui, un uomo del nord tutto d'un pezzo. Lo aveva istruito su tutto ciò che conosceva. Era stato maestro prima che padre, ma per Janos questo non cambiava minimamente una virgola dell'affetto che provava per lui. Doveva tutto a suo padre per quello che sapeva e per quello che voleva diventare.
<<Che cos'è?>> Janos si avvicinò incuriosito da quel regalo inaspettato e con una mano scoprì il panno. Era una spada. Una vecchia spada fatta di bronzo, come il coltello che teneva in mano. <<Mi fù donata da tuo nonno quando decisi di lasciare casa per cercare la mia strada ad Helcaraxe. Cosi come lui l'ha donata a me io lo faccio con te. E' la tradizione>>. Janos guardò quella lama in perfette condizioni, si vedeva che suo padre l'aveva tenuta con grande cura. Il ragazzo rimase per un istante in silenzio cercando parole adatte, infine non riuscendo a esprimere ciò che provava con la voce, cinse suo padre in un forte abbraccio. Sentì la sua mano sfiorargli la fronte accarezzandogli i capelli. << Un giorno tornerò>> riuscì infine a sussurrare piano.
Il rumore delle catene che venivano tirate risuonò davanti a lui. Janos guardò le punte metalliche del cancello staccarsi dalla neve fresca e alzarsi lentamente verso l'alto. Il cuore martellava nel petto, sotto gli abiti più caldi che aveva portato con se. Il cielo era di un color ferro grigio mentre entrava finalmente dentro le mura di Helcaraxe. L'odore della legna bruciata si mischiava con il freddo pungente e il salmastro del mare. Janos chiuse gli occhi e rimase un istante fermo in piedi assaporando quell'aroma. L'aroma della sua nuova casa, l'aroma della nuova vita che stava per affrontare. ''Yggr veglia sulla mia famiglia e veglia su di me, affinché possa meritarmi un giorno il valhalla"
<< Sei sicuro di questa scelta?>> Suo padre lo guardò dritto negli occhi con l'espressione seria studiando l'espressione del figlio.
Janos annuì con un unico cenno ricambiando lo sguardo. Il volto era una maschera granitica decisa. Niente gli avrebbe fatto cambiare idea.
<<Bene, se questo è ciò che vuoi, allora hai la nostra benedizione. Che Yggr possa vegliare su di te ogni momento della tua vita>>. Xavier sorrise in maniera bonaria, e il suo volto si addolcì leggermente. Dentro di se provava orgoglio per la scelta di Janos. Lydia gli gettò le braccia al collo stringendolo in un abbraccio amorevole. <<Niete lacrime in questa casa. Ora sei un uomo. Visto che domani partirai per Helcaraxe, questa sera si festeggia!>> Xavier si alzò e diede una pacca vigorosa.
<<Bravo ragazzo! diverrai un grande guerriero! proprio come tuo nonno e come tuo padre>> il vecchio Thormund addentò il cosciotto di capra che aveva nel piatto e un sorriso spuntò da sotto la barba lunga. Quella sera, quell'ultima sera nella propria casa Janos stava gustando delle ottime pietanze preparate da sua madre. ''L'ultimo pasto in famiglia'' pensò lui a stento trattenendo l'emozione. No non doveva piangere. Anche se aveva deciso di lasciare il tetto della propria famiglia, Janos avvertì dentro di se un turbinio di sentimenti agitarsi dentro di lui: paura ed eccitazione per quello che avrebbe affrontato nei giorni a seguire e malinconia per quello che si sarebbe lasciato alle spalle.
Lydia guardò suo figlio con un sorriso carico d'orgoglio gli occhi lievemente lucidi. Ringraziava giorno dopo giorno Yggr per tutto ciò che gli aveva donato, ed ora vedere quel ragazzo diventare uomo la rendeva felice e fiera del lavoro che lei e Xavier avevano fatto.
Il cibo era abbondante sulla tavola: oltre al cosciotto di capra, c'era anche una forma di formaggio stagionato, pane di qualche giorno e sopratutto birra. << Helcaraxe avrà un altro Belhrom tra le file del proprio esercito>> Xavier alzò il boccale con il liquido ambrato e fece un brindisi << Al regno dei ghiacci, alla famiglia Belhrom, a Yggr! che possa essere sempre benevolo e proteggere la nostra casa!!>> Janos Lydia e Thormund brindarono a loro volta.
La serata passò in allegria, il vecchio Thormund aveva raccontato tante storie quella sera che per un bel pò Janos ne avrebbe avute abbastanza. Era il momento di andare a dormire, il fuoco del camino ormai ridotto a piccole braci morenti stava esalando gli ultimi bagliori arancioni, e il caldo cominciava lentamente a lasciare la casa. Janos sbadigliò e si diresse in camera sua per iniziare a preparare quello che si sarebbe portato dietro il giorno dopo. Una volta in camera sua la scelta era molto più difficile di quanto potesse pensare:
''Chissà che cosa potrebbe servirmi e cosa dovrei lasciare qui...'' i suoi occhi indugiarono sugli abiti nella cassapanca. Lentamente cominciò a spostare i vestiti adagiandoli sul letto ''Questo sicuramente..'' sul fondo della cassapanca il bagliore del vecchio coltello di bronzo attirò il suo sguardo. Quasi automaticamente Janos lo prese in mano e lo rigirò tra le dita guardandolo da ogni angolazione. Era il coltello di suo padre, almeno fino a qualche anno fa quando durante lo Jol Xavier ne aveva fatto dono a lui. Con un dito percorse il mano con la mente che ricordava quei momenti incisi nel suo cuore.
<<Hai un momento?>> suo padre entrò con discrezione in camera e con delicatezza si chiuse la porta alle spalle <<Tua madre è già a letto.. volevo darti una cosa..>> Janos lo guardò negli occhi, quei stessi occhi che aveva anche lui. Iridi dalle profondità marine. Era incredibile come i due fisicamente si assomigliassero. Janos si rese conto che aveva preso tutto da lui, e che sembrava una versione più giovane del padre. Xavier fece un respiro profondo e adagiò sul letto qualcosa avvolto nel panno << Volevo aspettare domani mattina.. ma non c'è la facevo>> un leggero sorriso apparve sul suo volto. Quante volte Janos lo aveva visto sorridere in vita sua? quello sguardo cosi orgoglioso... Xavier era sempre stato severo con lui, un uomo del nord tutto d'un pezzo. Lo aveva istruito su tutto ciò che conosceva. Era stato maestro prima che padre, ma per Janos questo non cambiava minimamente una virgola dell'affetto che provava per lui. Doveva tutto a suo padre per quello che sapeva e per quello che voleva diventare.
<<Che cos'è?>> Janos si avvicinò incuriosito da quel regalo inaspettato e con una mano scoprì il panno. Era una spada. Una vecchia spada fatta di bronzo, come il coltello che teneva in mano. <<Mi fù donata da tuo nonno quando decisi di lasciare casa per cercare la mia strada ad Helcaraxe. Cosi come lui l'ha donata a me io lo faccio con te. E' la tradizione>>. Janos guardò quella lama in perfette condizioni, si vedeva che suo padre l'aveva tenuta con grande cura. Il ragazzo rimase per un istante in silenzio cercando parole adatte, infine non riuscendo a esprimere ciò che provava con la voce, cinse suo padre in un forte abbraccio. Sentì la sua mano sfiorargli la fronte accarezzandogli i capelli. << Un giorno tornerò>> riuscì infine a sussurrare piano.
Il rumore delle catene che venivano tirate risuonò davanti a lui. Janos guardò le punte metalliche del cancello staccarsi dalla neve fresca e alzarsi lentamente verso l'alto. Il cuore martellava nel petto, sotto gli abiti più caldi che aveva portato con se. Il cielo era di un color ferro grigio mentre entrava finalmente dentro le mura di Helcaraxe. L'odore della legna bruciata si mischiava con il freddo pungente e il salmastro del mare. Janos chiuse gli occhi e rimase un istante fermo in piedi assaporando quell'aroma. L'aroma della sua nuova casa, l'aroma della nuova vita che stava per affrontare. ''Yggr veglia sulla mia famiglia e veglia su di me, affinché possa meritarmi un giorno il valhalla"
Grania figlia del mare e in cerca della sua isola di pace