- Wed Jul 14, 2021 11:52 am
#42730
13 Lithe 285 - Hammerheim
Al termine dei vespri rimasi ad osservare il sole tuffarsi in quel placido orizzonte blu.
I campi irrorati profumavano di terra e l'aria trasportava gli aspri profumi del miele e delle erbe aromatiche.
Da quando ho deciso di vivere su quest'isola i giorni sono più ricchi e densi di significato.
Come nella scultura, anche nella vita è necessario togliere per godere appieno del risultato.
E così mi sono fatto scultore della mia vita e vizio dopo vizio, avere dopo avere, bisogno dopo bisogno ho tolto, cesellando questa nuova e bellissima vita fatta di semplicità.
Da qualche giorno non vedevo l'annotatore sull'Isola, ma oggi ci siamo incrociati e per fortuna sta bene.
Cominciavo a preoccuparmi. Vivere qui è fantastico, ma lo è anche scambiare qualche parola con qualcuno.
La sua giumenta oggi ha dato alla luce un bellissimo puledro che egli mi ha affidato.
Codalustra è ormai vecchio e fatica a tenere il passo. Devo ancora pensare ad un nome per questo bellissimo puledro dal manto color sabbia scura, magari potrei chiamarlo Pozzanghera.
Ci siamo incontrati alla banchina del molo e grazie alle sue abili doti da navigatore abbiamo raggiunto l'isola dei Pescatori presso la vicina Capitale. Abbiamo navigato tenendoci vicino alle coste, per via delle "Serpi Marinare", come le chiama lui.
Devo ammettere che tutto sommato ne sono stato felice, il mare aperto mi spaventa.
Quando abbiamo raggiunto Hammerheim sono stato assalito da una sensazione di roboante smarrimento. Gli edifici enormi ed ammassati limitavano la vista agli ampi spazi a cui sono ormai legato, il vociare della folla e quello sciamare frenetico per le vie ciottolate mi hanno lasciato inerme, smarrito.
Quanto ad Arn invece egli era perfettamente a suo agio, muovendosi con passo sicuro e mostrando di avere svariate amicizie tra i cittadini della Capitale.
Ho affrontato questo viaggio per assistere all'edificazione di una statua in onore del Dio della forgia, Aengus.
I recenti cambiamenti nella chiesa nordica hanno lasciato i fedeli di Aengus senza un luogo sacro, per fortuna Hammerheim ha voluto offrire loro un luogo sacro in cui pregare.
Abbiamo raggiunto insieme la miniera, è enorme! Gallerie puntellate e debolmente illuminate, umidi cunicoli ed antri polverosi che si snodano lungo il cuore della terra per chissà quante leghe. Non avevo mai visitato le miniere della Capitale, non mi sarei mai sognato di trovare un complesso così esteso e sopratutto mai avrei immaginato una miniera in riva al mare.
Mentre attendevamo ho narrato ad Arn la leggenda della "Miniera delle vedove d'argilla", questo luogo me l'ha riportata alla memoria. La storia è molto bella ma altrettanto triste, così l'annotatore è rimasto scosso e rattristato al termine.
Devo ricordare che è una persona sensibile per il futuro.
Dopo la ventiduesima ora gli Hammin, accompagnati da alcuni cittadini del Borgo di Nosper, sono giunti alla miniera dando il via alla cerimonia.
Un rito che ha celebrato la grandezza del Dio Aengus ed ha invitato i fedeli a tenere duro ed a perseverare nella loro fede.
Con maestria e minuzia è stata forgiata la statua, pezzo dopo pezzo. Le forge hanno riscaldato l'aria, i mantici hanno
soffiato con furia ed i martelli hanno plasmato la lega senza sosta.
Infine la statua è stata assemblata ed eretta.
L'opera è risultata maestosa e magnifica, possente ed austera. Il Dio rappresentato intento alla sua fogia troneggia sulla spiaggia, come un faro per i fedeli.
Una locanda spartana ma accogliente mi ha dato riposo, domani deciderò il da farsi.
Al termine dei vespri rimasi ad osservare il sole tuffarsi in quel placido orizzonte blu.
I campi irrorati profumavano di terra e l'aria trasportava gli aspri profumi del miele e delle erbe aromatiche.
Da quando ho deciso di vivere su quest'isola i giorni sono più ricchi e densi di significato.
Come nella scultura, anche nella vita è necessario togliere per godere appieno del risultato.
E così mi sono fatto scultore della mia vita e vizio dopo vizio, avere dopo avere, bisogno dopo bisogno ho tolto, cesellando questa nuova e bellissima vita fatta di semplicità.
Da qualche giorno non vedevo l'annotatore sull'Isola, ma oggi ci siamo incrociati e per fortuna sta bene.
Cominciavo a preoccuparmi. Vivere qui è fantastico, ma lo è anche scambiare qualche parola con qualcuno.
La sua giumenta oggi ha dato alla luce un bellissimo puledro che egli mi ha affidato.
Codalustra è ormai vecchio e fatica a tenere il passo. Devo ancora pensare ad un nome per questo bellissimo puledro dal manto color sabbia scura, magari potrei chiamarlo Pozzanghera.
Ci siamo incontrati alla banchina del molo e grazie alle sue abili doti da navigatore abbiamo raggiunto l'isola dei Pescatori presso la vicina Capitale. Abbiamo navigato tenendoci vicino alle coste, per via delle "Serpi Marinare", come le chiama lui.
Devo ammettere che tutto sommato ne sono stato felice, il mare aperto mi spaventa.
Quando abbiamo raggiunto Hammerheim sono stato assalito da una sensazione di roboante smarrimento. Gli edifici enormi ed ammassati limitavano la vista agli ampi spazi a cui sono ormai legato, il vociare della folla e quello sciamare frenetico per le vie ciottolate mi hanno lasciato inerme, smarrito.
Quanto ad Arn invece egli era perfettamente a suo agio, muovendosi con passo sicuro e mostrando di avere svariate amicizie tra i cittadini della Capitale.
Ho affrontato questo viaggio per assistere all'edificazione di una statua in onore del Dio della forgia, Aengus.
I recenti cambiamenti nella chiesa nordica hanno lasciato i fedeli di Aengus senza un luogo sacro, per fortuna Hammerheim ha voluto offrire loro un luogo sacro in cui pregare.
Abbiamo raggiunto insieme la miniera, è enorme! Gallerie puntellate e debolmente illuminate, umidi cunicoli ed antri polverosi che si snodano lungo il cuore della terra per chissà quante leghe. Non avevo mai visitato le miniere della Capitale, non mi sarei mai sognato di trovare un complesso così esteso e sopratutto mai avrei immaginato una miniera in riva al mare.
Mentre attendevamo ho narrato ad Arn la leggenda della "Miniera delle vedove d'argilla", questo luogo me l'ha riportata alla memoria. La storia è molto bella ma altrettanto triste, così l'annotatore è rimasto scosso e rattristato al termine.
Devo ricordare che è una persona sensibile per il futuro.
Dopo la ventiduesima ora gli Hammin, accompagnati da alcuni cittadini del Borgo di Nosper, sono giunti alla miniera dando il via alla cerimonia.
Un rito che ha celebrato la grandezza del Dio Aengus ed ha invitato i fedeli a tenere duro ed a perseverare nella loro fede.
Con maestria e minuzia è stata forgiata la statua, pezzo dopo pezzo. Le forge hanno riscaldato l'aria, i mantici hanno
soffiato con furia ed i martelli hanno plasmato la lega senza sosta.
Infine la statua è stata assemblata ed eretta.
L'opera è risultata maestosa e magnifica, possente ed austera. Il Dio rappresentato intento alla sua fogia troneggia sulla spiaggia, come un faro per i fedeli.
Una locanda spartana ma accogliente mi ha dato riposo, domani deciderò il da farsi.
Agebeus da Cheshire