- Mon Mar 22, 2021 12:19 am
#37813
La mezzelfa riposava seduta sul tavolo nel boschetto del Monastero (oggetto che aveva sempre trovato piuttosto bizzarro essere li a dire il vero) pianificando l'immediato futuro. Era quasi arrivata all'obbiettivo che si era prefissata per un futuro di ozio e commerci senza dover lavorare, mancava così poco.
Sospirò pensando ai due ordini settimanali la cui consegna incombeva... Le piaceva fare legna, la rilassava girellare per i boschi canticchiando all'aria aperta invece di respirare polvere e guardare il mondo attraverso la luce di una lampada ad olio ma il Gran Visir si aspettava i suoi cinquemila lingotti come ogni secondo giorno della settimana e ne mancavano ancora quasi la metà. Sospirò e andò a mettersi qualcosa di più adatto.
Aveva scavato in ogni luogo di Ardania e di Ankor, aveva estratto abbastanza minerali da sapere esattamente cosa si trovava in quale angolo di qualsiasi miniera conosciuta e la miniera del Monastero era una sicurezza; indossò la tunica di pelle, prese lo zaino, il fedele lama da trasporto e si avviò.
Mentre abituava i suoi occhi allungati alla penombra una voce sconosciuta la apostrofò con un saluto peculiare, il Djaredin voleva informazioni su cosa si potesse estrarre li. La mezzelfa condivise volentieri le sue conoscenze e in breve anche il Cavaliere del Drago si unì a loro; il lavoro procedeva spedito e la conversazione era piacevole quando ad un tratto la miniera fu squassata da un rumore assordante e strane vibrazioni.
"Erik, lo hai sentito anche tu?" chiese la mezzelfa trattenendo il fiato, ciò che successe troncò la rispostà in bocca al Cavaliere... Sembrava che qualcosa corresse sottoterra, qualcosa di grosso e molto forte, il suo passaggio alzava una scia di detriti che si accumulavano a lasciare traccia della sua corsa; Malynna guardava perplessa incapace di muoversi.
Come era iniziato il rumore cessò, gli animali da soma erano scappati terrorizzati fuori, la Mezzelfa guardò gli altri due: "Veniva dall'altra sala, oltre il cunicolo. Andiamo..." e cautamente si inoltrarono. Tutto sembrava tornato alla normalità, quando il Djaredin guardandoli serio disse "Non è la prima volta che lo vedo succedere, in questi giorni. Nelle miniere i crolli e gli assestamenti sono normali ma è la frequenza con cui stanno accadendo che fa prudere il naso. Vale la pena indagare, secondo me". Si separarono poco dopo, a seguito di una serie di congetture.
Mentre riordinava le idee e si preparava a tornare a lavorare l'anziano Mago Eracliano arrivò correndo (per quanto glielo permettessero le sue scarse forze)... "GIOVINOTTA! -urlò verso di lei- IL MONDO CI SI STA APRENDO SOTTO I PIEDI! RESTA LI CHE ALMENO MUORI PRIMA TE!", Malynna lo guardò inclinando il capo di lato "Popara, cosa stai dicendo per carità?" il Mago gesticolava esaltato "La terra trema nella Capitale, TREMA!" e scomparve in uno sbuffo di flux.
La mezzelfa era scaramatica, cresciuta a Tortuga le sue giornate erano scandite da piccoli rituali e gesti apotropaici da che aveva memoria. Si chiese se per caso non avesse in qualche modo offeso Aengus o la Madre, prelevando i suoi frutti senza ringraziarla in maniera adeguata. Prima di tornare a lavorare si segnò e depose a terra il primo lingotto estratto dopo aver sussurrato parole di gratitudine.
"Devo tornare all'Oasi, devo avvisare gli altri minatori prima che qualcuno si faccia male"
Sospirò pensando ai due ordini settimanali la cui consegna incombeva... Le piaceva fare legna, la rilassava girellare per i boschi canticchiando all'aria aperta invece di respirare polvere e guardare il mondo attraverso la luce di una lampada ad olio ma il Gran Visir si aspettava i suoi cinquemila lingotti come ogni secondo giorno della settimana e ne mancavano ancora quasi la metà. Sospirò e andò a mettersi qualcosa di più adatto.
Aveva scavato in ogni luogo di Ardania e di Ankor, aveva estratto abbastanza minerali da sapere esattamente cosa si trovava in quale angolo di qualsiasi miniera conosciuta e la miniera del Monastero era una sicurezza; indossò la tunica di pelle, prese lo zaino, il fedele lama da trasporto e si avviò.
Mentre abituava i suoi occhi allungati alla penombra una voce sconosciuta la apostrofò con un saluto peculiare, il Djaredin voleva informazioni su cosa si potesse estrarre li. La mezzelfa condivise volentieri le sue conoscenze e in breve anche il Cavaliere del Drago si unì a loro; il lavoro procedeva spedito e la conversazione era piacevole quando ad un tratto la miniera fu squassata da un rumore assordante e strane vibrazioni.
"Erik, lo hai sentito anche tu?" chiese la mezzelfa trattenendo il fiato, ciò che successe troncò la rispostà in bocca al Cavaliere... Sembrava che qualcosa corresse sottoterra, qualcosa di grosso e molto forte, il suo passaggio alzava una scia di detriti che si accumulavano a lasciare traccia della sua corsa; Malynna guardava perplessa incapace di muoversi.
Come era iniziato il rumore cessò, gli animali da soma erano scappati terrorizzati fuori, la Mezzelfa guardò gli altri due: "Veniva dall'altra sala, oltre il cunicolo. Andiamo..." e cautamente si inoltrarono. Tutto sembrava tornato alla normalità, quando il Djaredin guardandoli serio disse "Non è la prima volta che lo vedo succedere, in questi giorni. Nelle miniere i crolli e gli assestamenti sono normali ma è la frequenza con cui stanno accadendo che fa prudere il naso. Vale la pena indagare, secondo me". Si separarono poco dopo, a seguito di una serie di congetture.
Mentre riordinava le idee e si preparava a tornare a lavorare l'anziano Mago Eracliano arrivò correndo (per quanto glielo permettessero le sue scarse forze)... "GIOVINOTTA! -urlò verso di lei- IL MONDO CI SI STA APRENDO SOTTO I PIEDI! RESTA LI CHE ALMENO MUORI PRIMA TE!", Malynna lo guardò inclinando il capo di lato "Popara, cosa stai dicendo per carità?" il Mago gesticolava esaltato "La terra trema nella Capitale, TREMA!" e scomparve in uno sbuffo di flux.
La mezzelfa era scaramatica, cresciuta a Tortuga le sue giornate erano scandite da piccoli rituali e gesti apotropaici da che aveva memoria. Si chiese se per caso non avesse in qualche modo offeso Aengus o la Madre, prelevando i suoi frutti senza ringraziarla in maniera adeguata. Prima di tornare a lavorare si segnò e depose a terra il primo lingotto estratto dopo aver sussurrato parole di gratitudine.
"Devo tornare all'Oasi, devo avvisare gli altri minatori prima che qualcuno si faccia male"
Paura e mani, mai avute
Malynna Lethduwe dei Da Mora: Mezzelfa molesta, Ministro con portafoglio
morazor—10/03/2022: ma sotto la voce hobby nel CV hai messo "sparare sulla croce rossa"?
Malynna Lethduwe dei Da Mora: Mezzelfa molesta, Ministro con portafoglio
morazor—10/03/2022: ma sotto la voce hobby nel CV hai messo "sparare sulla croce rossa"?