- Sat Oct 17, 2020 6:35 pm
#27100
Gli ultimi eventi avevano scosso l'animo di Einaliam, l'attacco al Doriath da parte dei Decadentisti e l'invasione Naugrim di Falmalonde l'avevano ferita nel profondo ed il desiderio di rivalsa si faceva sempre più forte in lei.
La sera, nel riporre arco e frecce, il suo pensiero andava sempre al domani, a nuovi sentieri da battere, a nuove tracce da seguire. L'impero di Valinor andava protetto e così i suoi fratelli, era lei un Morn Draug, era suo dovere sorvegliare quei territori.
All'alba, prima di uscire dalla Valle Celata, spesso si soffermava al Tempio di Beltaine, pregava cercando consiglio, ma era dal Padre Suldanas dal quale iniziava a trovare maggior conforto.. i dettami del Dio Cacciatore l'accompagnavano durante le sue ronde e le sue cacce.
Una sera, mentre stava rientrando alla Celata, notò un'aquila che volteggiava alta nel cielo. Si fermò stanca ad osservarla, quasi ipnotizzata da quei cerchi perfetti. Uno stridio acuto la fece trasalire, l'aquila si buttò in picchiata verso la radura poco lontana. Einaliam, con un rapido gesto, partì in groppa al suo lupo dirigendosi verso quel luogo.. si fermò al limite della boscaglia, l'aquila era ben visibile, ferma sulla punta dell'albero più alto, maestosa sovrastava la radura, al centro della quale un cervo se ne stava quieto a cibarsi.
Era un cervo adulto, uno degli esemplari più grandi mai visti del Doriath, e l'aquila lo fissava, seguendone ogni movimento. Le luci del crepuscolo stavano colorando di rosso il cielo, le nuvole simili a lingue di fuoco si muovevano lentamente sospinte da una leggera brezza. Einaliam, posizionata sotto vento, socchiuse gli occhi e grazie ai suoi sensi acuti poteva distinguere perfettamente l'odore del cervo che sovrastava gli altri odori della foresta. Nel suo spirito si stava facendo sempre più intenso un desiderio, quell'istinto riaffiorava facendo ardere il suo sangue, la sagoma dell'aquila, con lo sfondo rosso acceso del cielo, immobile la stava osservando. Senza far rumore alcuno l'elfa si avvicinò alla limite della boscaglia, restando comunque celata dagli ultimi arbusti, incoccò la freccia, tese l'arco e prese la mira.. fece un passo uscendo dal suo nascondiglio mostrandosi così al cervo. Il cervo fece giusto in tempo ad alzare il capo ed incontrare lo sguardo del suo cacciatore, la brezza si fermò un istante, Einaliam ripeté tra sé "onora la preda" e scoccò..
La freccia veloce sibilò e si conficcò nel capo dell'animale dando ad esso una morte rapida. L'elfa si avvicinò al corpo del cervo, con gesti cerimoniali posò l'arco di fianco alla preda, estrasse il pugnale da cacciatore e, tenendolo fermo con entrambe le mani di fronte a sé disse: "Padre Cacciatore, con questa Sacra Fara onoro te, in segno di devozione e impegno a seguire i tuoi dettami.." il pugnale poi affondò nelle carni della preda, tagliando poi alcuni lembi che vennero condivisi con il lupo gigante, compagno di caccia.
Einaliam si alzò in piedi e volse lo sguardo verso l'aquila, che nel frattempo si era posata nella radura, le lanciò un pezzo di carne che l'aquila afferrò con gli artigli per poi spiccare il volo ed allontanarsi.
Soddisfatta Einaliam assicurò il corpo del cervo in groppa al lupo gigante e si avviò verso la Valle Celata, quella sera condivise il cibo con i suoi fratelli ed esausta si ritirò a riposare..
La sera, nel riporre arco e frecce, il suo pensiero andava sempre al domani, a nuovi sentieri da battere, a nuove tracce da seguire. L'impero di Valinor andava protetto e così i suoi fratelli, era lei un Morn Draug, era suo dovere sorvegliare quei territori.
All'alba, prima di uscire dalla Valle Celata, spesso si soffermava al Tempio di Beltaine, pregava cercando consiglio, ma era dal Padre Suldanas dal quale iniziava a trovare maggior conforto.. i dettami del Dio Cacciatore l'accompagnavano durante le sue ronde e le sue cacce.
Una sera, mentre stava rientrando alla Celata, notò un'aquila che volteggiava alta nel cielo. Si fermò stanca ad osservarla, quasi ipnotizzata da quei cerchi perfetti. Uno stridio acuto la fece trasalire, l'aquila si buttò in picchiata verso la radura poco lontana. Einaliam, con un rapido gesto, partì in groppa al suo lupo dirigendosi verso quel luogo.. si fermò al limite della boscaglia, l'aquila era ben visibile, ferma sulla punta dell'albero più alto, maestosa sovrastava la radura, al centro della quale un cervo se ne stava quieto a cibarsi.
Era un cervo adulto, uno degli esemplari più grandi mai visti del Doriath, e l'aquila lo fissava, seguendone ogni movimento. Le luci del crepuscolo stavano colorando di rosso il cielo, le nuvole simili a lingue di fuoco si muovevano lentamente sospinte da una leggera brezza. Einaliam, posizionata sotto vento, socchiuse gli occhi e grazie ai suoi sensi acuti poteva distinguere perfettamente l'odore del cervo che sovrastava gli altri odori della foresta. Nel suo spirito si stava facendo sempre più intenso un desiderio, quell'istinto riaffiorava facendo ardere il suo sangue, la sagoma dell'aquila, con lo sfondo rosso acceso del cielo, immobile la stava osservando. Senza far rumore alcuno l'elfa si avvicinò alla limite della boscaglia, restando comunque celata dagli ultimi arbusti, incoccò la freccia, tese l'arco e prese la mira.. fece un passo uscendo dal suo nascondiglio mostrandosi così al cervo. Il cervo fece giusto in tempo ad alzare il capo ed incontrare lo sguardo del suo cacciatore, la brezza si fermò un istante, Einaliam ripeté tra sé "onora la preda" e scoccò..
La freccia veloce sibilò e si conficcò nel capo dell'animale dando ad esso una morte rapida. L'elfa si avvicinò al corpo del cervo, con gesti cerimoniali posò l'arco di fianco alla preda, estrasse il pugnale da cacciatore e, tenendolo fermo con entrambe le mani di fronte a sé disse: "Padre Cacciatore, con questa Sacra Fara onoro te, in segno di devozione e impegno a seguire i tuoi dettami.." il pugnale poi affondò nelle carni della preda, tagliando poi alcuni lembi che vennero condivisi con il lupo gigante, compagno di caccia.
Einaliam si alzò in piedi e volse lo sguardo verso l'aquila, che nel frattempo si era posata nella radura, le lanciò un pezzo di carne che l'aquila afferrò con gli artigli per poi spiccare il volo ed allontanarsi.
Soddisfatta Einaliam assicurò il corpo del cervo in groppa al lupo gigante e si avviò verso la Valle Celata, quella sera condivise il cibo con i suoi fratelli ed esausta si ritirò a riposare..