- Mon Oct 19, 2020 2:42 am
#27196
18 orifoglia 284
Era una sera come un’altra, Berthold girava per le strade di Hammerheim, seguito dal
suo famiglio sottoforma di lupo a tenergli compagnia, quando si imbatté in un uomo
dalla folta barba e dai lunghi capelli brizzolati. Quell’uomo portava una benda sull’occhio,
il che lo rendeva più interessante degli altri forestieri che si aggiravano per il Regno in
quel momento.
I due si scambiarono uno sguardo.
“Bel lupo.”
“Bello vero? Mi fa compagnia in questa serata piuttosto tranquilla.”
I due scambiarono due parole sulla natura dei lupi e sulla loro maestosità, fino a quando
il forestiero non disse a Berthold di aver letto il messaggio lasciato da quest’ultimo presso
la bacheca di Rotiniel.
Il messaggio chiedeva di poter incontrare un Rotinrim per poter parlare di alcune ricerche
che Berthold avrebbe voluto effettuare presso il Doriath del Sud, o così voleva lasciar credere.
L’uomo con la benda sull’occhio disse a Berthold che era lì anche per un altro motivo: aveva
bisogno di alcune informazioni, a quanto pare abbastanza delicate, siccome chiese di poter
parlare in un luogo più appartato in cambio di una birra offerta da lui.
Si spostarono presso la locanda di Nosper, dopo essersi lamentati di quanto avessero allungato
il ponte di Hammerheim dopo la ricostruzione.
“Bene, qui possiamo parlare.
Innanzitutto, la questione più veloce: sto cercando un certo Padre Trevor, lo conosci?”
“Beh si, mi pare viva qui a Nosper.”
“Bene.
Ora l’altra questione: sto effettuando delle ricerche, diciamo che sono interessato ai Nordici ultimamente.
Mi chiedevo come vanno le cose tra voi e i Nordici.”
“Oh beh, pensavo che le notizie fossero arrivate fino a Rotiniel, ma a quanto pare non è così.
Con i nordici non va affatto bene, o almeno, con gli abitanti di Helcaraxe…”
Berthold spiegò a grandi linee la situazione tra Hammerheim e Helcaraxe, quando si rese conto di aver già intravisto quell’uomo ancora sconosciuto. Lo intravide proprio a Rotiniel qualche giorno addietro, ma non ci fece troppo caso.
“Bene. Tu invece, di cosa hai bisogno?”
“Oh beh, ciò di cui ho bisogno io, in realtà, è più complicato… E non penso tu abbia una risposta.”
“Sentiamo.”
“Io ti ho già visto a Rotiniel mi pare, sei in contatto con gli elfi, giusto?”
“Si, sono spesso lì in zona.”
“Bene.
E come hai fatto a farti accettare? Non ti senti comunque in difetto?”
“Gli elfi a Rotiniel sono abbastanza tranquilli, più aperti rispetto a quelli del Nord del Doriath, anche se ultimamente lo sono meno del solito e, no, non mi sento in difetto, senza qualcuno con un po’ di spirito pratico non riescono a fare molto. Diciamo che a volte sono ingenui.”
“Ah… Lasciamo stare, scommetto che sono troppo tranquilli, faranno sicuramente tutto con calma senza fretta, giusto perché hanno la fortuna di vivere giusto qualche centinaio di anni più di noi…”
* Ci fu una breve pausa *
“Allora, prima di presentarci, ti dirò cosa penso da ormai una decina di anni, giusto perché mi sembri un bravo ragazzo.
Ti sei mai chiesto perché alcuni esseri viventi siano molto più longevi di noi? E parlo di esseri simili all’uomo ovviamente, non di animali a quattro zampe, ma di esseri intelligenti.”
* il volto dell’uomo si fece più incuriosito *
“Gli elfi hanno un ciclo vitale molto lungo, i nani anche, i mezz’elfi vivono più degli uomini e probabilmente anche gli orchi… Noi umani? Noi umani viviamo pochissimo, siamo inferiori a loro in questo e voglio capire perché. Ho bisogno di capire se c’è un modo per ringiovanirci o per allungare il nostro ciclo vitale e negli ultimi dieci anni, da solo, non sono mai riuscito a venirne a capo. E’ il momento di chiedere aiuto a qualcuno. Da solo non posso farcela e… Oltretutto… Non ho più troppo tempo, avrò ancora dieci, quindici anni davanti a me? Se non muoio prima per altri motivi oltre alla vecchiaia.”
“Interessante.
Sai, vecchio, una volta feci la stessa domanda al mio vecchio maestro di spada e mi diede una risposta romantica, ma per nulla pratica. Disse qualcosa tipo: “Voi umani siete come le onde del mare, impetuose ma che si infrangono in fretta. Mentre noi eldar siamo come la corrente del fiume, che continuerà a scorrere sempre.”
“Beh dai, ha detto la stessa cosa che ho detto io, ma utilizzando una metafora. In sostanza non ti ha spiegato perché vivono di più.
Io voglio davvero capire come fare per allungare il mio ciclo vitale, quello di tutti gli uomini.
Devo farlo per un bene superiore e purtroppo, in questi casi, è necessario fare anche ciò che è ritenuto inopportuno e talvolta dannoso per alcuni. Il punto è che per ottenere qualcosa di grande, a volte, bisogna sporcarsi le mani. Potrà rivelarsi una tragedia per alcuni, ma una vittoria per tutto il resto degli uomini.”
“Capisco, interessante.
In ogni caso, conoscevo un tale di nome Mobenga, che abitava a Waka Nui, tanto tempo fa, mi disse di alcuni Uomini-Lupo che vivevano lì, nel folto della giungla. Esseri umani trasformatisi per metà in lupi. Quelli si dice siano immortali, ma sono molto sensibili alle armi d’argento. Una volta ne ho abbattuto uno.”
“Un’altra creatura da aggiungere alla lista.
Beh, comunque il mio nome è Berthold Wilidan.”
L'uomo gli rispose in modo vago
* Ci fu un secondo momento di pausa, più lungo *
“Prendiamo un po’ d’aria Berthold, che ne dici?”
“Certo, perché no?”
I due uscirono fuori dalla locanda, dopodiché l'uomo fece segno a Berthold di seguirlo, cavalcarono sino a superare il fiume Eldrin, percorrendo la via del re, dopodiché svoltarono verso sud ovest. Cavalcarono fino a un luogo poco conosciuto da Berthold. Si fermarono ai piedi di una piccola montagna. Smontarono da cavallo. La figura si avviò seguito da Berthold, dopo poco si ritrovarono in un luogo nascosto. Era ben arredato.
“Ti va bene come luogo dove effettuare i tuoi esperimenti? E’ abbastanza ampio, nascosto e poco conosciuto.”
“Qui è perfetto per cominciare… Grazie.”
“Bene, allora ci teniamo aggiornati, sarà un piacere collaborare con te, Berthold.”
“Anche per me.”
Era una sera come un’altra, Berthold girava per le strade di Hammerheim, seguito dal
suo famiglio sottoforma di lupo a tenergli compagnia, quando si imbatté in un uomo
dalla folta barba e dai lunghi capelli brizzolati. Quell’uomo portava una benda sull’occhio,
il che lo rendeva più interessante degli altri forestieri che si aggiravano per il Regno in
quel momento.
I due si scambiarono uno sguardo.
“Bel lupo.”
“Bello vero? Mi fa compagnia in questa serata piuttosto tranquilla.”
I due scambiarono due parole sulla natura dei lupi e sulla loro maestosità, fino a quando
il forestiero non disse a Berthold di aver letto il messaggio lasciato da quest’ultimo presso
la bacheca di Rotiniel.
Il messaggio chiedeva di poter incontrare un Rotinrim per poter parlare di alcune ricerche
che Berthold avrebbe voluto effettuare presso il Doriath del Sud, o così voleva lasciar credere.
L’uomo con la benda sull’occhio disse a Berthold che era lì anche per un altro motivo: aveva
bisogno di alcune informazioni, a quanto pare abbastanza delicate, siccome chiese di poter
parlare in un luogo più appartato in cambio di una birra offerta da lui.
Si spostarono presso la locanda di Nosper, dopo essersi lamentati di quanto avessero allungato
il ponte di Hammerheim dopo la ricostruzione.
“Bene, qui possiamo parlare.
Innanzitutto, la questione più veloce: sto cercando un certo Padre Trevor, lo conosci?”
“Beh si, mi pare viva qui a Nosper.”
“Bene.
Ora l’altra questione: sto effettuando delle ricerche, diciamo che sono interessato ai Nordici ultimamente.
Mi chiedevo come vanno le cose tra voi e i Nordici.”
“Oh beh, pensavo che le notizie fossero arrivate fino a Rotiniel, ma a quanto pare non è così.
Con i nordici non va affatto bene, o almeno, con gli abitanti di Helcaraxe…”
Berthold spiegò a grandi linee la situazione tra Hammerheim e Helcaraxe, quando si rese conto di aver già intravisto quell’uomo ancora sconosciuto. Lo intravide proprio a Rotiniel qualche giorno addietro, ma non ci fece troppo caso.
“Bene. Tu invece, di cosa hai bisogno?”
“Oh beh, ciò di cui ho bisogno io, in realtà, è più complicato… E non penso tu abbia una risposta.”
“Sentiamo.”
“Io ti ho già visto a Rotiniel mi pare, sei in contatto con gli elfi, giusto?”
“Si, sono spesso lì in zona.”
“Bene.
E come hai fatto a farti accettare? Non ti senti comunque in difetto?”
“Gli elfi a Rotiniel sono abbastanza tranquilli, più aperti rispetto a quelli del Nord del Doriath, anche se ultimamente lo sono meno del solito e, no, non mi sento in difetto, senza qualcuno con un po’ di spirito pratico non riescono a fare molto. Diciamo che a volte sono ingenui.”
“Ah… Lasciamo stare, scommetto che sono troppo tranquilli, faranno sicuramente tutto con calma senza fretta, giusto perché hanno la fortuna di vivere giusto qualche centinaio di anni più di noi…”
* Ci fu una breve pausa *
“Allora, prima di presentarci, ti dirò cosa penso da ormai una decina di anni, giusto perché mi sembri un bravo ragazzo.
Ti sei mai chiesto perché alcuni esseri viventi siano molto più longevi di noi? E parlo di esseri simili all’uomo ovviamente, non di animali a quattro zampe, ma di esseri intelligenti.”
* il volto dell’uomo si fece più incuriosito *
“Gli elfi hanno un ciclo vitale molto lungo, i nani anche, i mezz’elfi vivono più degli uomini e probabilmente anche gli orchi… Noi umani? Noi umani viviamo pochissimo, siamo inferiori a loro in questo e voglio capire perché. Ho bisogno di capire se c’è un modo per ringiovanirci o per allungare il nostro ciclo vitale e negli ultimi dieci anni, da solo, non sono mai riuscito a venirne a capo. E’ il momento di chiedere aiuto a qualcuno. Da solo non posso farcela e… Oltretutto… Non ho più troppo tempo, avrò ancora dieci, quindici anni davanti a me? Se non muoio prima per altri motivi oltre alla vecchiaia.”
“Interessante.
Sai, vecchio, una volta feci la stessa domanda al mio vecchio maestro di spada e mi diede una risposta romantica, ma per nulla pratica. Disse qualcosa tipo: “Voi umani siete come le onde del mare, impetuose ma che si infrangono in fretta. Mentre noi eldar siamo come la corrente del fiume, che continuerà a scorrere sempre.”
“Beh dai, ha detto la stessa cosa che ho detto io, ma utilizzando una metafora. In sostanza non ti ha spiegato perché vivono di più.
Io voglio davvero capire come fare per allungare il mio ciclo vitale, quello di tutti gli uomini.
Devo farlo per un bene superiore e purtroppo, in questi casi, è necessario fare anche ciò che è ritenuto inopportuno e talvolta dannoso per alcuni. Il punto è che per ottenere qualcosa di grande, a volte, bisogna sporcarsi le mani. Potrà rivelarsi una tragedia per alcuni, ma una vittoria per tutto il resto degli uomini.”
“Capisco, interessante.
In ogni caso, conoscevo un tale di nome Mobenga, che abitava a Waka Nui, tanto tempo fa, mi disse di alcuni Uomini-Lupo che vivevano lì, nel folto della giungla. Esseri umani trasformatisi per metà in lupi. Quelli si dice siano immortali, ma sono molto sensibili alle armi d’argento. Una volta ne ho abbattuto uno.”
“Un’altra creatura da aggiungere alla lista.
Beh, comunque il mio nome è Berthold Wilidan.”
L'uomo gli rispose in modo vago
* Ci fu un secondo momento di pausa, più lungo *
“Prendiamo un po’ d’aria Berthold, che ne dici?”
“Certo, perché no?”
I due uscirono fuori dalla locanda, dopodiché l'uomo fece segno a Berthold di seguirlo, cavalcarono sino a superare il fiume Eldrin, percorrendo la via del re, dopodiché svoltarono verso sud ovest. Cavalcarono fino a un luogo poco conosciuto da Berthold. Si fermarono ai piedi di una piccola montagna. Smontarono da cavallo. La figura si avviò seguito da Berthold, dopo poco si ritrovarono in un luogo nascosto. Era ben arredato.
“Ti va bene come luogo dove effettuare i tuoi esperimenti? E’ abbastanza ampio, nascosto e poco conosciuto.”
“Qui è perfetto per cominciare… Grazie.”
“Bene, allora ci teniamo aggiornati, sarà un piacere collaborare con te, Berthold.”
“Anche per me.”
Lars Uth Vitserk
"Hai informazioni parziali, chiedi ad Arash"
Fu Marlandro Lyvar - Becchino [HMR]
Fu Arash Uth Vitserk - Generale baffuto [HMR]
Fu Lindir Mornon - Capitano Luughita [ROT]
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