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[Kami'la]

13 Orifoglia 284

“Francis, non posso, è tardi, devo andare, mi stanno aspettando!”
“Ma ci vorrà poco, voglio provare adesso!” replicò lui smaniando come un bambino,
“Buonanotte Francis, a domani!”

Lithe diede un colpetto al suo destriero che di volata la condusse al molo. Erano tutti a bordo, i suoi amici Loknariani, un lungo viaggio li attendeva e la meta era da molto tempo preclusa alla maggior parte di loro. L’invito di Lady Marianne era chiaro, e lei ci attendeva tutti ad HammerHeim per discutere di teologia e delle rispettive visioni, argomento del confronto: Oghmar.

Il consigliere Kurtz Ludmir, il Gran Sacerdote Naiku Roch e tutti gli adepti alla Chiesa dei Sette si apprestavano a onorare il gentile invito. Le vele della fregata si gonfiarono alle preghiere di Lithe e il viaggio proseguì senza intoppi.



Molto si era detto in quell’incontro, si era discusso di conoscenza e verità, di astuzia e di inganno, di potere e sapere. Molti pensieri si sovrapponevano nella mente di Lithe mentre venivano snocciolate idee, affermazioni, supposizioni, si parlava di storia, teologia, filosofia e lei imparava a conoscere qualcuno che non gli era mai stato presentato e di cui aveva sentito qualche volta: il Grigio Sapiente, il dio Veggente, Oghmar. Domande su domande le affollavano la mente, una parte di lei a lungo sopita era sul punto di risvegliarsi.

*** *** ***

Non le coste rocciose delle Terre Selvagge, ma la morbida sabbia del litorale di Derit mi circonda, di fronte a me la distesa d’acqua, stasera placida e tempestata come brillanti dalle luci lontane dei pescherecci. La brezza spira continua in questa notte di inizio autunno, la luce di Nut è fioca, appena velata da stracci di nuvole passeggere.

Silenzio.

E ancora silenzio.

Cerco il Suo sussurro tra il fruscio della risacca, provo ad ascoltare le Sue parole tra lo stormire delle fronde, ma stasera tutto tace, la mia dea, mentore, tutrice, madre, sorella e amica non ha niente da suggerirmi. È a lei che mi rivolgo quando la necessità di comprendere i fatti della vita diventa impellente, è tra le onde del mare che trovo le risposte.

Ma non stasera.

Consacrata a Danu perché mutevole come le onde del mare, perennemente in bilico tra luce e tenebre, amore e odio, gioia e tristezza, sento che i cambiamenti che ho apportato alla mia vita incidono prepotenti sul mio spirito.

Il silenzio e la quiete di questa notte sono anche i miei, mi sento tranquilla, posata, stabile.
Ho nuove domande, nuovi stimoli, sento il desiderio di conoscere e approfondire ogni aspetto di quanto mi circonda, voglio capire, freddamente e senza giudicare, necessito di risposte inequivocabili…

Danu è silente stanotte, per la prima volta non mi può aiutare.

Mi ritiro tra le pareti di casa mia, il villaggio dorme e la luce fioca della lanterna rischiara il tavolo che volge a est. Apro un tomo, intingo la penna nel calamaio e inizio a scrivere.

[Kami'la]

CURIOSITÀ E CONOSCENZA


La luce pallida di Aguardar iniziava a rischiarare i contorni del villaggio quando chiusi il tomo, avevo passato la notte scrivendo e il tempo era volato via tra riflessioni e interrogativi. Chiusi il libro riponendolo con cura, impaziente di farlo leggere da chi poteva confermare le mie considerazioni o confutarle, o rispondere alle mie domande. Decisi che avrei riposato qualche ora e poi sarei andata alla ricerca di Windoo, il buon bibliotecario e saggio sacerdote di Oghmar.





Windoo fu felice di leggere quanto avevo scritto apprezzando molto il mio interesse. Discutemmo a lungo toccando varie tematiche e coinvolgendo addirittura alcuni avventori della locanda dove ci eravamo appartati per chiacchierare. Dopo la lunga mattinata però, invece di aver saziato la mia curiosità, i miei appunti contenevano innumerevoli nuove questioni da approfondire, avevo la sensazione di stare per iniziare un cammino tutt’altro che semplice, il seme della conoscenza si faceva largo per germogliare in me.

*

Non credo sia stato un caso l’aver incontrato Adelloth appena lasciato e ringraziato Windoo. Qualcuno lo ha volutamente messo sulla mia strada; poche ore prima, durante la nostra conversazione, Windoo mi aveva suggerito di consultarmi con “colui che racchiude la vera essenza di Oghmar” e così ne approfittai subito per fare la sua conoscenza e chiedergli di ascoltarmi. Adelloth ne fu lieto e dopo qualche giorno tornai a cercarlo.





Adelloth si presentava come un uomo di mezza età, una bella presenza anche se non particolarmente prestante, ciò che colpiva nel suo aspetto era lo scuro insieme di capelli corvini, occhi neri e profondi che parevano scrutare intorno vedendo qualcosa di palese solo a lui, ma ciò che maggiormente affascinava era di gran lunga ascoltare la sua voce e le sue parole. Con fare posato e deciso, mentre mesceva scrupolosamente le sue pozioni, sapeva catturare la mia attenzione con frasi ponderate, dense di significato e mai lasciate al caso, ogni suo dire innalzava la mia curiosità e la mia sete di conoscenza.





Nonostante la sua immensa cultura e saggezza, Adelloth mi dedicò molto del suo tempo. Finito il suo lavoro da alchimista, ci accomodammo in piazza a continuare la nostra appassionante conversazione. Ci dilungammo su molti temi, analizzando il mio scritto e ampliandolo con ulteriori questioni, il blocco dei miei appunti diventava sempre più corposo.

Dopo diverse ore lo liberai a malincuore, avrei ascoltato Adelloth parlare per tutta la notte e forse mi avrebbe anche accontentata, ma fremevo dall’urgenza di risistemare tutto il materiale accumulato. La mia ricerca sul Grigio Sapiente era momentaneamente conclusa, ma era importante rimettere insieme tutti i tasselli, integrare ogni informazione ricevuta dai maestri Windoo e Adelloth e dalle disponibili studiose del flux che avevo interpellato, Sindel e Aislin, che a loro volta mi avevano dato molto materiale su cui riflettere.

Rivolsi il mio sguardo verso Nut ormai alta nel cielo, la vidi brillare serena e indulgente.

Un’altra nottata di studio mi aspettava.

[Kami'la]

LA SVOLTA

La vita sull’isola va avanti freneticamente, talvolta ho l’esigenza di chiudermi in casa e restare da sola a riflettere. Questa è una di quelle sere in cui questo bisogno è intenso. La Chiesa dei Sette mi aveva appena accolta tra gli adepti, dopo un lungo periodo di collaborazione esterna ho deciso di dare un supporto maggiore, i Sacerdoti tutti hanno mostrato una grande disponibilità nello spiegarmi ciò che difficilmente viene insegnato altrove.



So che tutto ciò mi allontana da Danu, mia guida, confidente, madre, in Lei e per Lei ho trovato la forza di continuare a cercare quando tutto sembrava perduto, grazie a Lei ho potuto percorrere Ardania protetta dalle sue insidie, ho solcato i suoi mari lasciando che la brezza mi accarezzasse dolcemente come una mano materna, in Lei mi sono rifugiata quando le tenebre cercavano di avvolgermi, rischiarata dalla sua luce ho ritrovato il mio cammino. Ho scrutato il cielo notturno dove la fissità delle belenil riusciva a mettere pace nel mio animo in subbuglio e dove Nut risplendeva sorridendomi placidamente.

E come un ragazzino che diventa uomo e deve lasciare il caldo tepore e il rassicurante rifugio della casa paterna per diventare adulto, così io sento oramai di dover fare questo passo, portando sempre nel cuore la mia amata dea, ma con la quale le affinità si assottigliano, non più volubile, ma costante, non di parte, ma aperta ad ogni esperienza, la mia necessità ora è di aprire ancora la mia mente, scoprire nuove cose attraverso lo studio e la conoscenza, osservare quanto mi circonda con occhi diversi e imparziali, e se Oghmar lo vorrà, sarò pronta a seguirlo.

Mi guardo intorno, persa nei miei pensieri ho raggiunto il piccolo molo a sud, onde placide s’infrangono sulla battigia, tolgo gli stivali e mi addentro di qualche passo nella fresca acqua che lambisce le mie caviglie in un’amorevole carezza, la risacca pare sussurrarmi qualcosa con un tono dolce e rassicurante… Danu mi lascia andare con la sua benedizione.