- Thu Jul 09, 2020 2:54 pm
#23355
Soundtrack
2 Lithe, 284 - tarda notte -
Era cominciata già da un po'. Dapprima un fruscio lontano, poi, man mano che si avvicinava, un assordante battito di ali.
"Oh no! Draghi!"
Uscimmo tutti dall'edificio per confermare il nostro terribile presentimento "No, non sono Draghi... Ma cosa?!".
E poi l'impicchiata, le parole arcane pronunciate da voci cavernose, le urla, il clangore delle spade, guardie prese alla sprovvista che improvvisano ordini... caos. Fu così che cominciò l'incursione dei Gargoyle.
Ed ora sono qui appiattito contro il muro, da un lato la finestra, dall'altro la porta che da sul soppalco. Una figura da fuori si avvicina, percepisco il suo ansimare grottesco che estende e ritrae una nube di vapore sul vetro.
La sarta si è nascosta sotto il tavolo, il suo sguardo terrorizzato incontra il mio in cerca di conforto e sicurezza. Non sa che è lo stesso conforto e sicurezza che vorrei trovare io in lei. La mia mano si mette in posizione, ma le labbra non sono pronte... Se fosse servito non sarebbero riuscite a sputare neanche una sillaba.
La mia ombra mi osserva, ammutolita, inorridita dalla figura che ha davanti: un uomo paralizzato dalla paura.
Trattengo il respiro, chiudo gli occhi, cerco di fermare persino il battito del mio cuore come se servisse a far scomparire la mia presenza. Sembra aver funzionato, il mostro se ne va attirato o provocato da qualcos'altro.
"Ma la mia ombra è ancora lì che mi guarda"
Soundtrack
2 Lithe, 284 - tarda notte -
Era cominciata già da un po'. Dapprima un fruscio lontano, poi, man mano che si avvicinava, un assordante battito di ali.
"Oh no! Draghi!"
Uscimmo tutti dall'edificio per confermare il nostro terribile presentimento "No, non sono Draghi... Ma cosa?!".
E poi l'impicchiata, le parole arcane pronunciate da voci cavernose, le urla, il clangore delle spade, guardie prese alla sprovvista che improvvisano ordini... caos. Fu così che cominciò l'incursione dei Gargoyle.
Ed ora sono qui appiattito contro il muro, da un lato la finestra, dall'altro la porta che da sul soppalco. Una figura da fuori si avvicina, percepisco il suo ansimare grottesco che estende e ritrae una nube di vapore sul vetro.
La sarta si è nascosta sotto il tavolo, il suo sguardo terrorizzato incontra il mio in cerca di conforto e sicurezza. Non sa che è lo stesso conforto e sicurezza che vorrei trovare io in lei. La mia mano si mette in posizione, ma le labbra non sono pronte... Se fosse servito non sarebbero riuscite a sputare neanche una sillaba.
La mia ombra mi osserva, ammutolita, inorridita dalla figura che ha davanti: un uomo paralizzato dalla paura.
Trattengo il respiro, chiudo gli occhi, cerco di fermare persino il battito del mio cuore come se servisse a far scomparire la mia presenza. Sembra aver funzionato, il mostro se ne va attirato o provocato da qualcos'altro.
"Ma la mia ombra è ancora lì che mi guarda"
Nemes Riverine