Qui i giocatori di The Miracle lasciano imprese, poesie, narrare eventi e grandi avventure avvenute e in svolgimento su Ardania. Linguaggio strettamente ruolistico.
La voce prese a spargersi rapidamente, nel Doriath. Quello che all'inizio doveva essere un segreto mantenuto da pochi, prese a correre sulle ali del vento e del chiacchiericcio comune. Antiche rovine spuntate dal nulla nel mezzo di un lago, una lama dotata di incredibili poteri ma impossibile da estrarre, una voce che risuona nella mente di chi si cimenta nella prova. Col passare dei giorni, sempre più avventurieri affermarono di aver trovato questo luogo, ma sempre col disappunto di non essere riusciti ad estrarre la lama.
Era il tiepido pomeriggio del 25 Granaio, Kellian si trovava seduto sulla riva del fiume che attraversava la Perla, era li a riflettere su quanta strada avesse compiuto da quel lontano giorno ad Amon quando aveva incontrato Earon, il Midian Depositario, che gli offrì l’opportunità di non essere più solo, di mettere la sua vita al servizio di una causa più alta e più importante di qualunque altra Egli avesse potuto trovare nelle città degli uomini o degli elfi, l’opportunità di far parte dell’avanguardia della comunità mezz’elfica, una razza che iniziava ad essere un Popolo unito, compatto e pronto a difendersi contro chiunque avesse minacciato la Stirpe, iniziando dalla stregua lotta ai seguaci dell’Invidioso. Fu mentre osservava la sua immagine riflessa nell’acqua, con la mente annebbiata da vari pensieri, che un sassolino cadde dall’alto del ponte sospeso sopra di lui, deformando la sua immagine riflessa nell’acqua e riportandolo con la mente al presente. Alzò lo sguardo verso l’alto e vide il sorriso di Rhaegar, il fratello maggiore di Aegon, un suo confratello ed ex Midian Garante. Con voce squillante e decisa disse :
<< Ehy! Kellian! Cosa fai li sotto a fissare l’acqua? .>>
<< Incontriamoci in piazza! Parleremo li. >>
I due mezz’elfi si incontraronno davanti alla fontana dove riposa l'Antico Spirito di Falmalonde, dopo una conversazione su ciò che stesse facendo Kellian, Rhaegar gli raccontò di una spada conficcata nella roccia, che era comparsa dall’oggi al domani, secondo Rhaegar quella spada sembrerebbe emanare poteri ancora ignoti. Ci volle poco per stuzzicare la curiosità di Kellian, il quale già pronto per partire chiese al suo confratello di accompagnarlo nel luogo dove aveva trovato questa spada. Per arrivarci seguirono dei sentieri boschivi, gli alberi e la radura fitta gli offrivano una discreta copertura agli occhi dei possibili Machtar Yaren che battevano i sentieri nella ricerca di qualche sventurato mezz’elfo a cui tagliare la testa ed esibirla sulle mura di Nolwe. Quando arrivarono al luogo stabilito Kellian percepì una strana sensazione, quel luogo non doveva essere una semplice rovina, in passato probabilmente sarà stato il luogo di qualche incantesimo….ma perché ora sarà riemerso? E perché hanno conficcato quella spada in una roccia? Che conservi al suo interno uno spirito malvagio? Molte erano le domande che nacquero nella sua mente alla vista di quella spada, mentre Rhaegar raccontava di quanto fosse stato difficile per lui estrarla. Kellian si liberò di alcune parti dell’armatura, voleva potersi muovere senza avere i movimenti costretti dalle giunture metalliche e sfruttare a pieno tutta la sua forza, con una presa di entrambe le mani afferrò l’elsa che nonostante fosse riemersa dai fondali del lago non era consunta o mal ridotta, era coperta con un cuoio rosso sui quali erano stati cuciti dei fili d’oro che creavano un movimento a rombo lungo tutta l’elsa. La lama splendeva come se fosse stata appena forgiata, i raggi del sole venivano riflessi contro la vegetazione, al centro di quella roccia luccicava come un faro che segnalava la via maestra alle navi in tempesta, piantò i piedi a terra, strinse la presa e con un movimento del dorso inizio ad estrarre la spada da quell’ammasso di rocce, Kellian pensava di essere riuscito nell’impresa quando sentiì il filo della lama sfregare contro le pareti interne della roccia…quando a un tratto la spada sembrò prendere vita e con violenza ritorno al suo posto, come se avesse rifiutato di appartenergli.
- Anche le spade rifiutano di farsi brandire da noi adesso…. –
Penso tra se e se, ma non si fermo alle apparenze, prima di ritentare doveva trovare risposta alle domande che si era posto, fu cosi che quel tiepido pomeriggio nel Doriath si trasformò per lui in un’altra avventura da perseguire.
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