- Wed Oct 23, 2019 2:19 am
#1813
Ace Tavington, 9 Forense 282
Tortuga stava passando uno strano periodo. Erano finiti i tempi in cui quell’isola, rocciosa ed ostile, rimaneva un mistero per gran parte di Ardania. A nessuno sano di mente sarebbe venuta l’idea di spingersi fino a quel covo di mercenari e selvaggi, che avrebbero ucciso pur di preservare la propria casa.
Ma ci si era abituati anche a questo, all’apertura voluta dal Governatore. Non destava più clamore l’arrivo di un volto nuovo sulle coste della Tortuga. Non era difficile trovare visitatori, mercanti o semplici curiosi.
Ciò che aveva scombussolato l’isola, di recente, erano stati i nuovi equilibri venutisi a creare in quella zona di Tortuga dove tagliagole e reietti trovano rifugio. I selvaggi, infatti, erano rimasti estranei a quegli avvenimenti che avevano portato la Ciurma Scarlatta a porre il Marchio Nero a due dei suoi membri e a vedere allontanarsi un gran numero dei suoi uomini.
Eppure, la storia non è così semplice come sembra, né così scontata. Molti avevano lasciato gli Scarlatti, ma perché lasciare anche la propria casa? Perché abbandonare la Tortuga? Nessuno, in quel nutrito gruppo di persone, aveva intenzione di lasciare l’unico luogo in cui si erano finalmente sentiti liberi di fare ciò che desideravano.
Il Governatore aveva concesso a chiunque volesse di stabilirsi sull’isola, aveva dato addirittura la possibilità di creare nuove ciurme.
E allora perché non cogliere l’occasione?
Perché non creare una nuova ciurma, con una flotta propria, con regole del tutto nuove?
Perché non creare un ambiente che rispecchiasse in tutto e per tutto le aspirazioni e i desideri di quella gente che non aveva trovato nei Corsari Scarlatti ciò che voleva?
Perché non creare una ciurma che potesse mettere d’accordo tutti?
Non fu difficile mettere insieme le volontà e le intenzioni di tutti. C’era compattezza, unità di vedute. Una vera e propria fratellanza si stava creando, sulla base di quello che era già un forte legame. Nuove persone furono accolte, giovani e vecchi, donne e uomini. Nuove persone sarebbero giunte a scoprire e ad unirsi al progetto.
A nulla valevano le minacce e gli insulti di coloro che cercavano di ostacolarli.
“Testa alta e tirate dritto. Sorridete e assecondate. Siamo gente sveglia, facciamoci furbi. Siamo già numerosi e, quando saremo forti abbastanza, tremeranno a sentire il nostro nome.”
Tortuga stava passando uno strano periodo. Erano finiti i tempi in cui quell’isola, rocciosa ed ostile, rimaneva un mistero per gran parte di Ardania. A nessuno sano di mente sarebbe venuta l’idea di spingersi fino a quel covo di mercenari e selvaggi, che avrebbero ucciso pur di preservare la propria casa.
Ma ci si era abituati anche a questo, all’apertura voluta dal Governatore. Non destava più clamore l’arrivo di un volto nuovo sulle coste della Tortuga. Non era difficile trovare visitatori, mercanti o semplici curiosi.
Ciò che aveva scombussolato l’isola, di recente, erano stati i nuovi equilibri venutisi a creare in quella zona di Tortuga dove tagliagole e reietti trovano rifugio. I selvaggi, infatti, erano rimasti estranei a quegli avvenimenti che avevano portato la Ciurma Scarlatta a porre il Marchio Nero a due dei suoi membri e a vedere allontanarsi un gran numero dei suoi uomini.
Eppure, la storia non è così semplice come sembra, né così scontata. Molti avevano lasciato gli Scarlatti, ma perché lasciare anche la propria casa? Perché abbandonare la Tortuga? Nessuno, in quel nutrito gruppo di persone, aveva intenzione di lasciare l’unico luogo in cui si erano finalmente sentiti liberi di fare ciò che desideravano.
Il Governatore aveva concesso a chiunque volesse di stabilirsi sull’isola, aveva dato addirittura la possibilità di creare nuove ciurme.
E allora perché non cogliere l’occasione?
Perché non creare una nuova ciurma, con una flotta propria, con regole del tutto nuove?
Perché non creare un ambiente che rispecchiasse in tutto e per tutto le aspirazioni e i desideri di quella gente che non aveva trovato nei Corsari Scarlatti ciò che voleva?
Perché non creare una ciurma che potesse mettere d’accordo tutti?
Non fu difficile mettere insieme le volontà e le intenzioni di tutti. C’era compattezza, unità di vedute. Una vera e propria fratellanza si stava creando, sulla base di quello che era già un forte legame. Nuove persone furono accolte, giovani e vecchi, donne e uomini. Nuove persone sarebbero giunte a scoprire e ad unirsi al progetto.
A nulla valevano le minacce e gli insulti di coloro che cercavano di ostacolarli.
“Testa alta e tirate dritto. Sorridete e assecondate. Siamo gente sveglia, facciamoci furbi. Siamo già numerosi e, quando saremo forti abbastanza, tremeranno a sentire il nostro nome.”
ஃ Kendra Aishtar ஃ La trasformista
♦ Ex Arcimago di Hammerheim
♦ Ex Custode del Sapere di Rotiniel
♦ Ex Primo Ufficiale dei Corsari Scarlatti
♦ Ex Capitano della Ciurma del Teschio
♦ Ex Centurio Classis ♦ Ex Legatus Imperialis ♦ Ex Console Civile ஃ Veterana di Amon ஃ
♦ Ex Arcimago di Hammerheim
♦ Ex Custode del Sapere di Rotiniel
♦ Ex Primo Ufficiale dei Corsari Scarlatti
♦ Ex Capitano della Ciurma del Teschio
♦ Ex Centurio Classis ♦ Ex Legatus Imperialis ♦ Ex Console Civile ஃ Veterana di Amon ஃ