- Sat Feb 08, 2020 6:33 pm
#9401
Colonna sonora
In una notte di forense Yves sedeva sul molo di Derit, con la gamba destra a penzoloni a sfiorare l’acqua e la mancina raccolta al petto; poggiata con la spalla ad uno dei pali portanti del pontile e illuminata dalla piena luna che rendeva tutto più piacevole, il suo sguardo volgeva verso ovest a fissare Loknar..meglio conosciuta come la vecchia Loknar. Fra le mani una piccola lira, arpeggiava soave con il ritmo di percussioni provocate da piccole onde che si infrangevano sulla costa. Di tanto in tanto, una folata di vento più forte che increspava poco di più il mare, come un colpo ben deciso su un tamburo la cui pelle era stesa e fatta bruciare per aumentarne la tensione. I capelli della giovane, si muovevan, e le piume delle frecce nella faretra sembravano danzare al ritmo della lira, del mare e del vento.
Il vento si faceva più forte, era un crescendo e Yves, sognante in quel concerto di suoni naturali, vedendo fuochi provenienti da Loknar chiuse gli occhi per qualche istante: rivide un villaggio in festa. La festa della vendemmia, il chiacchiericcio del piccolo villaggio che rieccheggiava nelle notti brune nelle terre selvagge, ogni piccolo angolo gremito di gente in festa, alticcia, con calici di vino che gli agricoltori avevano premuto per quel grande evento. Odori di carni e pesci che si mescolavano e facevan venir fame, anche a chi, aveva già pasteggiato. Un sorriso, dipinse il volto della mezza, che potè rivivere attimi di calma e pace vissuti quando a Loknar v’era perfezione. Uno schema perfetto probabilmente voluto da tutti i Sette, che muovevano i loro fili invisibili muovendo come burattini i Consiglieri che davano il meglio per assestare le pene e le angosce di chi, era ancora fresco dei regimi costrittivi ed oppressivi.
Una folata di vento più forte, fece giungere, libero il grugnito dei Grimlock; Yves riapri gli occhi, soffermandosi nuovamente a vedere, dalla sorella dei Derit l’orizzonte; lì, come un’opera teatrale drammtica, illuminata completamente della luna piena che le fa da riflettore.
Raccolse i suoi ultimi pensieri, poi facendosi forza si alzò e iniziò a ripercorrere il molo al contrario tornando verso casa
Alzò nuovamente lo sguardo al cielo, verso la luna, mormorando parole d’aiuto verso Greig:
La promessa di aiutarti a fare verità, io manterrò
Come è accaduto quel dì, io te lo prometto
Non è andata giù nemmeno a me la sua triste sorte
Ma non potrà rimanere impunita tutta quella scia di morte
In una notte di forense Yves sedeva sul molo di Derit, con la gamba destra a penzoloni a sfiorare l’acqua e la mancina raccolta al petto; poggiata con la spalla ad uno dei pali portanti del pontile e illuminata dalla piena luna che rendeva tutto più piacevole, il suo sguardo volgeva verso ovest a fissare Loknar..meglio conosciuta come la vecchia Loknar. Fra le mani una piccola lira, arpeggiava soave con il ritmo di percussioni provocate da piccole onde che si infrangevano sulla costa. Di tanto in tanto, una folata di vento più forte che increspava poco di più il mare, come un colpo ben deciso su un tamburo la cui pelle era stesa e fatta bruciare per aumentarne la tensione. I capelli della giovane, si muovevan, e le piume delle frecce nella faretra sembravano danzare al ritmo della lira, del mare e del vento.
Il vento si faceva più forte, era un crescendo e Yves, sognante in quel concerto di suoni naturali, vedendo fuochi provenienti da Loknar chiuse gli occhi per qualche istante: rivide un villaggio in festa. La festa della vendemmia, il chiacchiericcio del piccolo villaggio che rieccheggiava nelle notti brune nelle terre selvagge, ogni piccolo angolo gremito di gente in festa, alticcia, con calici di vino che gli agricoltori avevano premuto per quel grande evento. Odori di carni e pesci che si mescolavano e facevan venir fame, anche a chi, aveva già pasteggiato. Un sorriso, dipinse il volto della mezza, che potè rivivere attimi di calma e pace vissuti quando a Loknar v’era perfezione. Uno schema perfetto probabilmente voluto da tutti i Sette, che muovevano i loro fili invisibili muovendo come burattini i Consiglieri che davano il meglio per assestare le pene e le angosce di chi, era ancora fresco dei regimi costrittivi ed oppressivi.
Una folata di vento più forte, fece giungere, libero il grugnito dei Grimlock; Yves riapri gli occhi, soffermandosi nuovamente a vedere, dalla sorella dei Derit l’orizzonte; lì, come un’opera teatrale drammtica, illuminata completamente della luna piena che le fa da riflettore.
Raccolse i suoi ultimi pensieri, poi facendosi forza si alzò e iniziò a ripercorrere il molo al contrario tornando verso casa
Alzò nuovamente lo sguardo al cielo, verso la luna, mormorando parole d’aiuto verso Greig:
La promessa di aiutarti a fare verità, io manterrò
Come è accaduto quel dì, io te lo prometto
Non è andata giù nemmeno a me la sua triste sorte
Ma non potrà rimanere impunita tutta quella scia di morte
Groom, [URU, Huskarl]
COME VALANGA
COME VALANGA