- Wed Oct 09, 2019 3:07 pm
#352
Un boato e poi il fragore di vetri che si rompono, urla strazianti di gente in preda al panico.
Il cuore batte all'impazzata mentre balzo in piedi, un'altra notte, un altro incubo... solo un incubo.
I giorni passano ma la città è ancora inaccessibile, dalla finestra della locanda osservo il cielo notturno.
<<Cosa mi tiene ancora qui?>>
Ogni notte il ricordo di quei giorni mi sveglia come pugno allo stomaco, ogni notte mi ripeto la stessa domanda.
Forse è solo la paura di accettare che sia finito tutto, che non vi sia più niente di quel mio mondo passato,
forse, forse sto solo aspettando la persona giusta, la scusa giusta, non è facile accettare di essere soli,
non è facile accettare di essere ormai grandi... come se grandi possa significare qualcosa dopo tutto questo...
Sono passate settimane da quella notte, e tutti quelli che prima erano giochi da bambina ora stanno diventando mestieri.
Aiuto in cucina giù in locanda per ripagare l'affitto della stanza, la mattina invece aiuto nei campi quei pochi che ancora
provano a dare un senso a tutto questo, nel tempo libero provo ad intagliare il legno, c'è molto da ricostruire
forse imparare a lavorare il legno potrebbe farmi guadagnare un pò di soldi in poco tempo.
Da Nosper passa un continuo viavai di carovane, commercianti per la gran parte, sciacalli quasi per la totalità.
Sinceramente non so cosa mi tenga bloccata qui, voglio davvero continuare a vivere ai confini di quel passato?
No! Ho bisogno di andare via da qui, ho bisogno di cambiare vita, voltare pagina, ho un desiderio da esaudire...
Quella notte conobbi un gruppo di viandanti, sembravano un pò meno sciacalli degli altri...
parlavano con accento Nosperiano ma affermavano di vivere lontano dalle terre umane,
qualcosa dentro di me mi spinse ad approfittare dell'occasione, ovviamente avevo paura...
ma infondo ormai non vi era niente di certo nemmeno rimanendo a Nosper,
qualunque cosa il futuro mi avrebbe riservato, nulla sarebbe stato peggio che rimanere
bloccata in un passato di macerie e ricordi.
Quella notte presi quei pochi averi che possedevo, sellai il cavallo più giovane che trovai,
e insieme a quelle strambe persone iniziai il mio viaggio.
Nemmeno ricordavo i nomi, ma infondo non mi importava, volevo solo andare via.
E' il momento della Partenza.
continua...
Il cuore batte all'impazzata mentre balzo in piedi, un'altra notte, un altro incubo... solo un incubo.
I giorni passano ma la città è ancora inaccessibile, dalla finestra della locanda osservo il cielo notturno.
<<Cosa mi tiene ancora qui?>>
Ogni notte il ricordo di quei giorni mi sveglia come pugno allo stomaco, ogni notte mi ripeto la stessa domanda.
Forse è solo la paura di accettare che sia finito tutto, che non vi sia più niente di quel mio mondo passato,
forse, forse sto solo aspettando la persona giusta, la scusa giusta, non è facile accettare di essere soli,
non è facile accettare di essere ormai grandi... come se grandi possa significare qualcosa dopo tutto questo...
Sono passate settimane da quella notte, e tutti quelli che prima erano giochi da bambina ora stanno diventando mestieri.
Aiuto in cucina giù in locanda per ripagare l'affitto della stanza, la mattina invece aiuto nei campi quei pochi che ancora
provano a dare un senso a tutto questo, nel tempo libero provo ad intagliare il legno, c'è molto da ricostruire
forse imparare a lavorare il legno potrebbe farmi guadagnare un pò di soldi in poco tempo.
Da Nosper passa un continuo viavai di carovane, commercianti per la gran parte, sciacalli quasi per la totalità.
Sinceramente non so cosa mi tenga bloccata qui, voglio davvero continuare a vivere ai confini di quel passato?
No! Ho bisogno di andare via da qui, ho bisogno di cambiare vita, voltare pagina, ho un desiderio da esaudire...
Quella notte conobbi un gruppo di viandanti, sembravano un pò meno sciacalli degli altri...
parlavano con accento Nosperiano ma affermavano di vivere lontano dalle terre umane,
qualcosa dentro di me mi spinse ad approfittare dell'occasione, ovviamente avevo paura...
ma infondo ormai non vi era niente di certo nemmeno rimanendo a Nosper,
qualunque cosa il futuro mi avrebbe riservato, nulla sarebbe stato peggio che rimanere
bloccata in un passato di macerie e ricordi.
Quella notte presi quei pochi averi che possedevo, sellai il cavallo più giovane che trovai,
e insieme a quelle strambe persone iniziai il mio viaggio.
Nemmeno ricordavo i nomi, ma infondo non mi importava, volevo solo andare via.
E' il momento della Partenza.
continua...
Tesoriere delle Westlands e Rettore dell'Accademia delle Arti di Hammerheim: Jolet Tudas#0620